Primi passi verso la libertà: cosa dovremmo aspettarci dal 4 Maggio in avanti

In occasione della vigilia della festa della liberazione d’Italia abbiamo deciso di affrontare un tema decisamente molto discusso negli ultimi tempi e che sta a cuore a tutti noi, l’inizio della tanto attesa fase 2 e della nostra ipotetica ”liberazione”.

Non vogliamo certo paragonare la situazione del Covid-19 con quella vissuta durante la seconda guerra mondiale, a noi fortunatamente non è stato chiesto di andare in guerra, ma di restare a casa nostra per cercare di fermare il pericolo più grosso che la popolazione mondiale ha dovuto affrontare da molto tempo a questa parte.

Non si tratta certo di una guerra con armi e bombe ma diciamolo pure senza vergogna, dopo due mesi di lockdown, la nostra casa inizia a somigliare ad una prigione ed il pensiero che a breve si potrà, seppur con moltissime e giustissime restrizioni, ”circolare a piede libero” ci fa sembrare di vivere in attesa della nostra ”liberazione”

Ma vediamo insieme quali potrebbero essere le prime ipotesi per la ripartenza del paese e quali saranno le prime aperture.

Prime ipotesi di fase 2

Una liberazione e una prima fase di ripartenza è estremamente necessaria se non si vuole fermare completamente l’economia del paese o rischiare il fallimento di innumerevoli attività, quello che è ancora più certo è che occorrerà andare per gradi per non rischiare di avere nuovamente una situazione difficile da gestire.
Il governo ha ipotizzato che dal 4 Maggio, data ufficiale per l’inizio della fase 2:

1. I negozi saranno muniti di disinfettanti alle casse

L’erogatore del disinfettante dovrà essere sistemato alle casse.
La pulizia dovrà essere programmata prima dell’apertura e durante la pausa.
I dipendenti dovranno indossare la mascherina, i clienti che acquistano generi alimentari dovranno utilizzare i guanti.
La riapertura delle attività manufatturiere, del settore minerario, del tessile, dei servizi alle persone e di alcune attività commerciali all’ingrosso è fissata per il 4 Maggio, mentre i negozi di vendita al dettaglio dovranno aspettare si presume fino all’11 Maggio per poter ripartire con le proprie attività.

2. Gli uffici dovranno avere ingressi scaglionati per i dipendenti

Nella fase 2 le aziende sono chiamate a scaglionare gli orari dei dipendenti in modo di evitare assembramenti davanti a fabbriche e uffici, ma anche per alleggerire il carico dei mezzi pubblici che rischiano di essere il vero nodo cruciale della ripartenza.

3. Trasporti. Bus contingentati. Auto e bici in ‘affitto’

Tre opzioni allo studio: apertura delle zone a traffico limitato per favorire i trasferimenti con mezzo proprio; potenziamento di autobus e metropolitane per garantire il distanziamento dei posti; allestire aree di scambio, bici e auto in servizio sharing con prezzi calmierati.

4. Gli asili nido rimarranno chiusi ma si ipotizza di implementare il bonus baby sitter in soccorso ai genitori

Non sembra possibile garantire il distanziamento sociale negli asili nido come obbligare bambini così piccoli a indossare mascherine e guanti. C’è chi ha proposto l’ipotesi di implementare il bonus baby sitter per agevolare i genitori lavoratori.

5. Le scuole rimarranno chiuse, il ritorno è previsto a settembre.

La ministra Azzolina ha indicato la ripresa delle lezioni a settembre. I maturandi saranno valutati da una commissione composta da 6 docenti interni e un Presidente esterno, si spera che gli esami orali di maturità si possano svolgere in classe a partire dal 17 di Giugno, ma è ancora troppo presto per l’ufficializzazione della notizia e per il momento rimane solamente un’ipotesi.
L’esame di terza media invece sarà composto da un elaborato fatto dagli studenti insieme ai propri insegnanti e valutato poi nella fase di scrutinio finale, anche in questo caso però la situazione non è ancora perfettamente definita e nulla è ancora stato ufficializzato.

6. Mobilità tra regioni ancora limitata e spostamenti vincolati a motivi strettamente legati a salute e lavoro, ci saranno ancora le ‘zone rosse’

Dopo il 4 Maggio sarà nuovamente possibile uscire non solo per motivi di comprovata necessità, bensì sarà possibile fare una passeggiata anche in zone non limitrofe alla propria abitazione, andare magari nei parchi, che a discrezione dei singoli sindaci, potranno essere riaperti.
Sarà consentito anche effettuare attività sportiva all’aperto ma non in compagnia, massimo due persone e a due metri di distanza uno dall’altro.
Sarà anche consentito spostarsi tra comuni differenti, purché si rimanga all’interno della stessa regione, sono ancora infatti severamente vietati gli spostamenti da una regione all’altra per qualunque motivo che non sia urgente o lavorativo.

7. I ristoranti saranno tra gli ultimi a riaprire ma sarà possibile ordinare menù d’asporto su appuntamento

Dovrebbe essere consentito sin dal 4 maggio il take away, oltre la consegna a domicilio, con orari dedicati e appuntamenti precisi per il ritiro.
Una misura per favorire la crisi di bar e ristoranti, tra i settori più pesantemente colpiti dalla crisi dovuta all’emergenza sanitaria.
La presunta data di apertura al pubblico di essi è stanziata per il 18 Maggio, purché essi rispettino le severe norme da attuare in caso di riapertura: capienza massima del 50% del totale, massimo distanziamento possibile tra i tavoli, eventuali separatori in plexiglass tra un tavolo e l’altro per ridurre al minimo i rischi.
La task force li considera i luoghi in cui potrebbe essere più probabile il ritorno del contagio, per questo vi è la necessità di temporeggiare.

 

Ovviamente allentare le misure di sicurezza non vuol dire ”liberi tutti” e non vuol dire nemmeno tornare alla normalità, prima che questo avvenga ci vorranno ancora molto tempo e molta, davvero molta prudenza, ma dopo due mesi di lockdown queste notizie somigliano tanto ad una boccata di aria fresca, di cui, onestamente avevamo davvero tutti bisogno.