Prestito personale e cessione del quinto: ecco tutte le differenze
Una piccola guida per scoprire il prestito più indicato per le tue esigenze
Se hai bisogno di ottenere liquidità con urgenza e ti domandi qual è la soluzione finanziaria migliore, sappi che puoi scegliere, fondamentalmente, tra la cessione del quinto e il prestito personale. Entrambe queste forme di prestito offrono degli innegabili vantaggi e sono tra i crediti più richiesti da chi desidera disporre di una somma non vincolata all’acquisto di un bene. Il loro “punto forte” è che consentono di ottenere la somma in poco tempo, e di restituirla in comode rate di bassa entità.
Si tratta, però, di due finanziamenti che presentano delle sostanziali differenze, riguardanti: il target cui sono destinati, la modalità di rimborso, l’importo della rata e la somma che può essere richiesta. Per decidere qual è il finanziamento più conveniente per te, valuta tutte le caratteristiche e le differenze di ciascuno, in modo da individuare quello che meglio risponde ai tuoi bisogni. Così facendo, ti sarà possibile ottenere in tempi brevi la somma che ti occorre, da rimborsare con rate di importo contenuto.
Soluzioni di prestito e differenze sostanziali
La prima e fondamentale differenza tra i due finanziamenti, riguarda il target a cui si rivolgono. Il prestito personale è un prodotto non finalizzato all’acquisto di un bene e può essere impiegato per qualsiasi esigenza. Le spese per il matrimonio di una figlia, la ristrutturazione dell’abitazione, l’acquisto di un arredo o quello di un elettrodomestico, così come un viaggio o le cure mediche, sono alcune delle finalità per le quali sovente viene scelto. Se ti stai domandando chi può richiederlo sappi che non ci sono preclusioni: la domanda di finanziamento, in questo caso, può essere fatta dal lavoratore autonomo, dal dipendente e dal pensionato. La rata del rimborso la paghi alla finanziaria o alla banca, con l’addebito dell’importo sul conto corrente o servendoti di un bollettino postale. A volte, possono essere necessarie delle garanzie reali e/o deve essere presente un soggetto terzo che faccia da garante. Questo prestito, quindi, è praticamente una possibilità data a (quasi) tutti.
Non si può dire altrettanto del prestito con cessione di 1/5 dello stipendio, formula che interessa una platea più ristretta perché può essere scelta esclusivamente da pensionati e da dipendenti, ai quali – però – riserva numerosi vantaggi. I lavoratori autonomi ne sono esclusi proprio a causa della modalità del rimborso: dopo aver ottenuto il finanziamento, infatti, il lavoratore (o pensionato) subirà una trattenuta del 20% sulla busta paga (o sull’assegno pensionistico). In compenso, diversamente da quanto avviene con il prestito personale, può accedere al prestito con cessione anche chi ha avuto un protesto, chi è stato segnalato al Crif come cattivo pagatore e chi ha subito dei pignoramenti. Questo è possibile proprio perché il reddito da lavoro o da pensione diventa la garanzia per la Finanziaria o per la Banca che eroga il prestito. Nel caso del prestito personale, invece, la banca o l’istituto finanziario, prima di decidere se erogare la somma, valuta l’affidabilità creditizia e il reddito del richiedente; per questa ragione, chi ha avuto in passato problemi a pagare le rate difficilmente potrà ottenere il finanziamento.
Importi richiedibili e tassi di interesse
Viste alcune delle caratteristiche principali dei due tipi di finanziamento, si capisce che anche gli importi da richiedere possono essere molto diversi e che i prestiti di maggiore entità li ottieni con la cessione del quinto, proprio perché la somma concessa si basa sull’importo corrispondente all’ammontare del quinto. Particolare non trascurabile è poi il fatto che, se scegli il prestito con cessione di 1/5 dello stipendio, i tassi di interesse sono inferiori a quelli richiesti per il prestito personale perché la busta paga rappresenta una garanzia del capitale erogato dalla finanziaria, a cui si aggiungono le coperture assicurative obbligatorie. Il TFR maturato, inoltre, rappresenta un’ulteriore garanzia rispetto al rischio della perdita del posto di lavoro o a un infortunio. Come avrai intuito, se chiedi questo tipo di credito al consumo, che garantisce maggiormente l’Istituto di Credito, è più alta la possibilità che la tua richiesta ottenga un riscontro positivo.
La domanda che ti stai forse ponendo adesso è: “quale cifra si può ottenere con uno e con l’altro tipo di finanziamento?”. Be’, se con il prestito personale potrai ricevere fino a 20.000 euro (tetto massimo), con la cessione del quinto la somma prestata può essere superiore proprio per le garanzie di cui abbiamo già parlato. Inoltre, poiché uno dei parametri valutati dalle società finanziarie per accordare il prestito con cessione è l’anzianità lavorativa maturata dal richiedente, le somme in molti casi possono essere rilevanti.
Ed eccoci all’ultima differenza fra prestito personale e cessione del quinto: la modalità di rimborso. Con il prestito personale avrai un tasso di interesse fisso che dovrai rimborsare in base a un piano di ammortamento a rate costanti. Con la cessione del quinto, sulla tua busta paga o sul cedolino della pensione sarà trattenuta una rata di rimborso concordata con l’istituto erogante il prestito, che non potrà essere superiore a 1/5 (il 20%) dello stipendio netto – con tempi di rimborso che arrivano fino a 10 anni. Con il prestito personale, invece, il limite del 20% non esiste e il rimborso avviene in tempi più brevi.
Un prodotto Figenpa
Il credito al consumo rappresentato dal prestito con cessione del quinto è molto apprezzato dagli Italiani per la sicurezza e la velocità con cui si riesce ad ottenerlo, ma anche per il fatto che non richiede alcuna garanzia (basta infatti lo stipendio/pensione); inoltre, in caso di perdita del lavoro, il beneficiario è coperto dalle assicurazioni. Si tratta di una valida alternativa ad altre tipologie di credito al consumo – come, per esempio, i prestiti finalizzati a un acquisto specifico o le carte revolving.
Figenpa ti propone il prestito con cessione del quinto per importi che possono arrivare a 75.000 euro e non richiede la presenza di un garante. Puoi ottenere il prestito se sei un dipendente privato, pubblico o statale e, se ti serve maggiore liquidità, puoi richiedere il doppio quinto. Con quest’ultima soluzione – anche nota come “delega di pagamento” –, puoi infatti ottenere un prestito di importo superiore, che rimborserai con rate fino massimo al 40% (= 2/5) dello stipendio netto. La modalità di pagamento non cambia perché sarà sempre il tuo datore di lavoro a versare le rate facendo una trattenuta diretta sulla busta paga. (Ricorda che, sia che tu sia un lavoratore del settore pubblico che del settore privato la richiesta di prestito con cessione di 1/5 è un tuo diritto e il datore di lavoro è tenuto ad accettarla.). Infine, puoi decidere di rimborsare il debito comodamente in 120 mesi, o puoi estinguerlo del tutto anticipatamente. Oppure ancora, potrai scegliere di estinguere in anticipo solo una parte del finanziamento: in questo caso potrai fruire di rate ancora più basse.