quali documenti servono per la cessione del quinto

Tutto ciò che bisogna fare per richiedere un finanziamento con la cessione del quinto

La documentazione per richiedere la cessione del quinto

I prestiti con cessione del quinto sono tra le forme di finanziamento più pratiche in assoluto tra quelle a disposizione di lavoratori dipendenti e pensionati. Il rimborso avviene in automatico, tramite la trattenuta della rata dallo stipendio o dalla pensione e la rata non può superare il 20% della retribuzione mensile. Proprio perché non è il debitore a occuparsi del rimborso, occorre che il datore di lavoro o l’ente previdenziale siano a conoscenza della richiesta ed esprimano il proprio consenso. Questo è un vantaggio importante, perché fa sì che il prestito con cessione del quinto sia richiedibile anche da chi è protestato o non è in grado di offrire garanzie al creditore. Inoltre, permette di ottenere somme fino a 75.000€.

Per presentare la richiesta di prestito con cessione del quinto bisogna presentare alla società finanziaria diversi documenti, necessari a individuare chi è il richiedente e a stimare il suo reddito disponibile. L’importo del finanziamento non si può stabilire in anticipo, ma dipende proprio da qual è il reddito mensile netto percepito da chi richiede il prestito: la rata rimborsabile è al massimo 1/5 della retribuzione netta e la durata del finanziamento va da 2 a 10 anni. Questo fa sì che la rata sia sempre commisurata all’entrata del richiedente e la garanzia del datore di lavoro estende il rimborso della rata fino a 120 mesi. Possono fare richiesta del finanziamento i residenti in Italia che siano titolari di un contratto di lavoro fino a 65 anni di età oppure che siano pensionati. Di solito sono ammesse le domande di finanziamento che arrivano da pensionati con un’età compresa tra 65 e 79 anni, con un’età massima alla scadenza di 85 anni.

 

La documentazione per richiedere la cessione del quinto per i lavoratori dipendenti

Possono presentare richiesta di finanziamento sia i lavoratori dipendenti del settore pubblico che privato. Dal 2005 (art. 13bis della L. 80/2005) anche i dipendenti assunti con un contratto di lavoro a tempo determinato possono ottenere un finanziamento con cessione del quinto. Mentre i dipendenti assunti a tempo indeterminato possono accedere a un finanziamento da rimborsare in massimo 120 rate, nel caso dei lavoratori assunti a tempo determinato la durata del rimborso non può superare il periodo di lavoro residuo. I lavoratori dipendenti devono presentare alla finanziaria la seguente documentazione per richiedere la cessione del quinto:

 

  • un documento di identità in corso di validità;
  • il codice fiscale o la tessera sanitaria;
  • le ultime due buste paga;
  • l’ultimo CUD.

 

Le buste paga e il CUD servono alla finanziaria a verificare qual è la retribuzione mensile e se ci sono eventuali trattenute che riducono la capacità di rimborso del lavoratore. Il calcolo della rata del prestito avviene a partire dalla retribuzione netta: la quota di stipendio cedibile è pari a un quinto di questo importo. L’importo totale delle trattenute sullo stipendio di un lavoratore dipendente è pari a due quinti della retribuzione netta. Per questo, i dipendenti possono accedere alla delegazione di pagamento, una particolare forma di finanziamento che è conosciuta anche come cessione del doppio quinto.

 

La documentazione richiesta per la cessione del quinto per i pensionati

Anche i pensionati del settore pubblico e privato possono ottenere un prestito con cessione del quinto. Inizialmente questa forma di finanziamento era riservata soltanto ai lavoratori dipendenti, ma dal 2005 le categorie che possono accedere ai prestiti con cessione del quinto sono aumentate. Rimangono esclusi i pensionati che percepiscono una pensione di invalidità, coloro che riscuotono la pensione sociale e alcune forme pensionistiche di sostegno al reddito. Nel caso dei pensionati la documentazione per richiedere la cessione del quinto è composta da:

 

  • un documento di identità;
  • il codice fiscale o la tessera sanitaria;
  • gli ultimi due cedolini della pensione;
  • il modello OBIS M inviato al pensionato a inizio anno dall’INPS o dal rispettivo ente di previdenza;
  • il documento che certifica qual è la quota cedibile.

 

A differenza di quanto avviene nel caso dei lavoratori dipendenti, ai pensionati viene richiesto il calcolo della quota cedibile. Questo documento viene elaborato dall’ente di previdenza e contiene l’indicazione dell’importo massimo della rata che il pensionato può rimborsare. Per legge, i pensionati possono cedere il quinto della pensione solo se è salvaguardata una quota pari all’importo della pensione minima. L’importo della prestazione pensionistica minima viene ricalcolato ogni anno e attualmente si aggira attorno ai 510 euro. Questo significa che chi percepisce la pensione minima non può ottenere un prestito con cessione del quinto. La ragione è semplice: la legge vuole tutelare i pensionati a reddito basso e garantire loro che il finanziamento non intacchi una somma che è considerata essenziale per affrontare le spese correnti e per avere una qualità della vita dignitosa.

Se l’importo mensile della pensione supera la soglia della pensione minima, allora si può fare richiesta di un prestito con cessione del quinto. L’INPS (o altro ente di previdenza) si occuperà di verificare qual è la quota massima che si può cedere e, di conseguenza, sarà possibile stimare l’importo massimo del finanziamento. Il documento che attesta la quota cedibile e il documento OBIS M sono essenziali per stabilire qual è il reddito del pensionato e di conseguenza stabilire quanto può ottenere in prestito. Il modello OBIS M viene inviato ogni anno dall’ente di previdenza e contiene l’indicazione della retribuzione netta mensile, dell’importo della tredicesima, delle rivalutazioni dell’assegno mensile e delle eventuali ritenute applicate alla pensione.

 

Qual è l’entità del prestito con cessione del quinto?

Di solito con un prestito con cessione del quinto si possono ottenere fino a 75.000 euro. Tieni conto che la finanziaria non considera solo l’importo della pensione ma anche l’età del richiedente. I pensionati che hanno fino a 80 anni hanno più possibilità di ottenere un prestito, mentre per gli over 80 la finanziaria valuterà caso per caso la rischiosità dell’operazione. Al momento dell’erogazione del prestito chi richiede il finanziamento deve stipulare anche un’assicurazione. La copertura assicurativa è espressamente prevista dalla norma che ha introdotto la cessione del quinto nel sistema finanziario italiano e serve a garantire il creditore e i familiari del debitore in caso di premorienza di chi ha richiesto il finanziamento.

Le soluzioni di prestito con cessione del quinto proposte da Figenpa sono convenienti e flessibili. Puoi ricevere un finanziamento anche se risulti un cattivo pagatore o se non desideri o non puoi presentare alcuna garanzia aggiuntiva rispetto al tuo reddito. La documentazione per richiedere la cessione del quinto si compone di pochi elementi e la fase di istruttoria è particolarmente rapida. Scrivici o chiamaci per ottenere un preventivo gratuito e scoprire quanto denaro puoi ricevere: i nostri consulenti ti daranno indicazioni personalizzate.