Cessione del quinto: finanziamento facile e comodo per chi ha un reddito fisso
La cessione del quinto è un particolare tipo di prestito personale da rimborsarsi alla banca o alla finanziaria erogante con rate mensili di importo fisso. La sua particolarità sta nel fatto che le rate vengono prelevate direttamente dallo stipendio o dalla pensione del soggetto beneficiario del prestito; e che tali rate non possono superare il 20% (= 1/5, appunto) del mensile percepito. Si tratta di una formula di finanziamento decisamente pratica e molto utilizzata nel nostro Paese: scopriamone più da vicino caratteristiche e vantaggi.
Caratteristiche principali della cessione del quinto
La cessione del quinto è consentita esclusivamente al pubblico dei lavoratori dipendenti (perlopiù a tempo indeterminato) e dei pensionati. La ragione è semplice: le rate mensili di rimborso vengono addebitate direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione. Per questa ragione, i liberi professionisti con partita IVA non possono beneficiare di questa tipologia di prestito, ma dovranno orientarsi su altre forme di finanziamento personale. Se per i lavoratori subordinati con contratto a tempo indeterminato non sussistono limiti alla richiesta di questo tipo di finanziamento, in casi particolari possono però accedervi anche i lavoratori dipendenti a tempo determinato: l’unica condizione è che il prestito venga restituito entro la scadenza del contratto di lavoro.
Essendo rimborsato con una trattenuta sullo stipendio, il prestito sarà nominalmente pagato dal datore di lavoro del soggetto beneficiario − sia esso un privato o una pubblica amministrazione. Quando il datore di lavoro è un’azienda privata, banche e società finanziarie effettueranno qualche controllo sulla sua stabilità prima di approvare il prestito: dovranno, infatti, sincerarsi che l’impresa sia in grado di saldare l’intero ammontare del debito entro il termine stabilito. Naturalmente, per i lavoratori del settore pubblico e per i pensionati (sia INPS che ex INPDAP), non si rendono necessarie tali indagini: l’istruttoria per ottenere il finanziamento, quindi, procederà molto più spedita in questi casi.
È importante sottolineare che la rata mensile di un prestito con cessione del quinto è sempre fissa, e soprattutto non può superare la quinta parte dello stipendio netto mensile. Proprio questo elemento − unito al fatto che il rimborso sia demandato al datore di lavoro − ha determinato il grande successo di questa soluzione di finanziamento: non ci sarà bisogno di andare in posta o in banca per effettuare i pagamenti, e non sarà nemmeno necessario indagare tra fascicoli di documenti per capire per quale ragione la rata sia improvvisamente aumentata. La durata del contratto per un prestito di questa tipologia può andare da un minimo di 24 mesi a un massimo di 10 anni. Altro vantaggio della cessione del quinto è che si tratta di un prestito non finalizzato: la cifra ottenuta potrà essere utilizzata a qualsiasi scopo, senza doverlo dichiarare all’erogante. L’importo massimo del prestito richiedibile varia in base all’ammontare dello stipendio o della pensione percepita − ad un reddito più alto corrisponderà un prestito potenzialmente più alto.
Importo massimo, garanzie e limiti
A seconda dell’ente cui ci si rivolge, l’ammontare massimo del prestito potrà variare dai 50.000 ai 75.000 euro, come nel caso dei prestiti con cessione del quinto proposti da Figenpa.
Parlando di garanzie, è bene sapere che il percepire un reddito fisso (sia esso un reddito da lavoro con contratto a tempo indeterminato oppure una pensione) costituisce già di per sé una garanzia di solvibilità. Non solo: per i lavoratori, anche il TFR accumulato nel tempo funge da garanzia. Per tale ragione, possono − di norma − chiedere questa forma di finanziamento solo i lavoratori assunti da almeno qualche mese. Ad ogni modo, sia i pensionati che i lavoratori dipendenti sono di solito tenuti a sottoscrivere una polizza che garantisca il ritorno del capitale alla finanziaria anche in caso di perdita del lavoro o decesso del cliente. I costi relativi alla polizza dovranno essere sostenuti dal beneficiario del prestito, pagando il premio personalmente o scegliendo di includere il dovuto direttamente nella rata mensile corrisposta con prelievo diretto su busta paga o cedolino.
Nell’ipotesi di licenziamento volontario, questa tipologia di prestito prevede un intervento da parte dell’ormai ex datore di lavoro, che dovrà trattenere dal TFR del dipendente licenziatosi la cifra necessaria a ripagare il debito. Se il denaro del TFR non dovesse essere sufficiente − e il debitore non sarà in grado di trovare un lavoro adatto in tempo utile − entrerà in gioco l’assicurazione sopra menzionata.
Attenzione: nel caso in cui il richiedente sia un pensionato, sono previsti dai vari istituti dei limiti di età per la scadenza del contratto. Con un limite a 85 anni − ad esempio − un pensionato di 81 anni che richieda un prestito della durata di 24 mesi, si vedrà concedere il finanziamento. Se invece lo stesso pensionato 81enne vorrà sottoscrivere un contratto di prestito con estinzione del debito dopo 5 anni, la sua domanda non sarà accettata.
Ho subìto un protesto: posso comunque richiedere questo finanziamento?
Uno dei vantaggi principali della Cessione del Quinto risiede nel fatto che anche chi è stato iscritto nel registro dei cattivi pagatori, ha subìto un protesto o pignoramento, potrà essere finanziato accedendo rapidamente a una linea di credito. Come illustrato sopra, il pagamento del debito è demandato al datore di lavoro, mentre il TFR e la busta paga stessa (o la pensione) varranno da garanzia. Dunque, sì: puoi chiedere un prestito con cessione del quinto anche se hai subìto un protesto.
Concludendo
Il prestito con cessione del quinto ha molteplici pro:
- in primo luogo, non c’è bisogno di fornire garanzie particolari, se non l’attestare di avere un lavoro stabile con contratto a tempo indeterminato o di percepire una pensione;
- il metodo di pagamento, inoltre, solleva il cliente dall’obbligo di effettuare personalmente il versamento ogni mese, con tutte le spese che ne possono derivare;
- infine, essendo un tipo di prestito ad alta sicurezza per l’ente creditore, può essere erogato anche a chi ha subìto protesti o risulta iscritto nel registro dei cattivi pagatori.
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