differenza tra tfs e tfr

Differenze tra TFS e TFR: tutto quello che ancora non sai

Una volta che un rapporto lavorativo cessa, al dipendente spetta una liquidazione, a prescindere dal fatto che operi nel settore pubblico o in quello privato. Trattasi di un importo di denaro accumulato anno dopo anno. In queste casistiche si ha a che fare con il trattamento di fine rapporto (TFR) e con il trattamento di fine di servizio (TFS). 

Come verrà indicato a breve, il TFR e il TFS presentano tutta una serie di similitudini limitate alla nomenclatura e alla funzione base, dato che spettano alla conclusione del rapporto di lavoro. Tuttavia, presentano non poche diversità, specie per ciò che concerne il calcolo degli importi.  

Cos’è il TFR? Una definizione concreta del trattamento di fine rapporto 

Per definizione il trattamento di fine rapporto (TFR) è un’indennità di liquidazione, contraddistinta da una natura contributiva. 

Il TFR spetta di diritto a tutti i lavoratori dipendenti, indipendentemente dal settore in cui operano, sia quello del pubblico impiego contrattualizzato o di quello privato, la cui assunzione è a tempo indeterminato (entro il 2001) o a tempo determinato (entro il 2000). Una volta concluso il rapporto lavorativo, a prescindere dalle reali motivazioni, incluse anche le dimissioni oppure il licenziamento, l’azienda è tenuta a versare il trattamento di fine rapporto. Ne consegue che il TFR abbia un carattere di salario differito. 

Considera che chi lavora nel settore privato ha due opzioni a sua disposizione per quanto riguarda il TFR: 

  1. Accantonamento in azienda del TFR maturato
  2. Adesione ad un fondo previdenziale

Cos’è il TFS? Una definizione completa di trattamento di fine servizio 

Per definizione, il trattamento di fine servizio non è altro che un importo di denaro che viene riconosciuto come indennità al lavoratore, una volta cessato il rapporto. Tuttavia, a beneficiarne sono soltanto i dipendenti pubblici. 

Varie sono le modalità di erogazione del trattamento di fine servizio. 

  1. Indennità di buonuscita(IBU), corrisposta ai militari dello Stato Italiano, ai lavoratori civili, ai dipendenti dell’università, dell’AFAM, della scuola, delle agenzie fiscali e dei ministeri. 
  2. Indennità di premio di servizio(IPS), destinata a chi lavora all’interno del settore sanitario nazionale o presso enti locali/regioni. 
  3. Indennità di anzianità(IA) corrisposta ai dipendenti delle camere di commercio e degli enti pubblici non economici. 

Trattamento di fine rapporto e trattamento di fine servizio a confronto: scopri quali sono le differenze 

La più evidente distinzione sta nel fatto che il trattamento di fine servizio, come già specificato, è indirizzato solo ed esclusivamente ai dipendenti pubblici. Di converso, il trattamento di fine rapporto può essere destinato sia a chi opera nel settore pubblico che in quello privato. 

Altro aspetto che differenzia in maniera evidente il TFR dal TFS sta nel fatto che quest’ultimo non ha soltanto una natura retributiva, ma anche una di tipo previdenziale. Non a caso, il calcolo del trattamento di fine servizio viene effettuato sull’ultima retribuzione percepita. Il primo, invece, è una quota di salario, soggetta a rivalutazione, una volta cessato il rapporto di lavoro tra le parti. Infine, differenza importante tra TFR e TFS sta nella modalità di calcolo. 

Come si calcolano TFR e TFS? 

Per quanto riguarda il calcolo del TFR avviene attraverso la somma delle retribuzioni lorde all’anno, includendo anche la tredicesima e la quattordicesima (ove disponibile). Il risultato ottenuto va diviso per 13,5. Infine, al numero che viene fuori occorre sottrarre il contributo INPS, pari allo 0,5%, e procedere alla rivalutazione del risultato, tenendo conto del fatto che le valutazioni dell’ISTAT cambiano annualmente. 

Ai fini dell’ottenimento del TFS, invece, è necessario calcolare 1/12 dell’80% della retribuzione annua lorda (tredicesima inclusa) e procedere alla moltiplicazione degli anni utili. Un esempio concreto ti aiuterà a capire come calcolare il TFS. Si supponga che la retribuzione di un impiegato nel pubblico impiego ammonti a € 32.000 lordi annui (compresa la tredicesima). 

Tenendo conto che l’80% di € 32.000 è pari a € 25.600, occorre poi procedere al calcolo di 1/12 di € 25.600. Il risultato è pari a € 2.133,33. Adesso, si considerino gli anni utili. Supponiamo che siano 25. Il calcolo sarà 2.133,33 x 25 =  € 53.333,25. Tirando le somme, € 53.333,25 sarà l’importo che verrà liquidato come trattamento di fine servizio. 

Rate e consegne del TFS 

In riferimento al calcolo del TFS, urge effettuare ancora ulteriori precisazioni, specie per quanto riguarda le rate di consegna. Ti basti sapere che se l’importo lordo non supera la cifra di € 50.000, il trattamento di fine servizio ti viene consegnato in una sola soluzione. A fronte di somme superiori € 50.000, ma inferiori a € 100.000, si rendono necessarie due rate annue. La prima sarà pari a € 50.000 e la seconda corrisponderà all’importo rimanente. 

Infine, qualora il TFS fosse superiore a € 100.000, di rate ne occorreranno tre. La prima e la seconda corrisponderanno a € 50.000, mentre la terza avrà un importo pari alla quota restante. Il pagamento della seconda e della la terza rata verrà effettuato dopo 12 mesi e 24 mesi dal pagamento della prima. Dato che le prestazioni sono corrisposte d’ufficio, in qualità di lavoratore, non è assolutamente necessario presentare alcuna istanza, al fine di accedere al trattamento di fine servizio. 

Tassazione del trattamento di fine rapporto e del trattamento di fine servizio 

Per ciò che concerne il trattamento di fine rapporto, occorre specificare che la liquidazione viene sottoposta ad una tassazione separata, incentrata sul calcolo di un vero e proprio reddito annuale e dell’aliquota IRPEF di riferimento che andrà applicata. In relazione al trattamento di fine servizio, invece, è necessario tenere conto dell’indennità di buonuscita e dell’indennità premio di servizio. La prima beneficia di una tassazione agevolata. Sia per determinare l’aliquota d’imposta e la base imponibile, si registra un abbattimento dell’importo lordo di una percentuale corrispondente al 26,4%. 

La seconda beneficia ugualmente di una tassazione agevolata. Al fine di determinare l’aliquota d’imposta e la base imponibile, si registra un abbattimento dell’importo lordo di una percentuale corrispondente al 40,98%. 

Occorre poi tenere conto che si registra un’ulteriore riduzione della base imponibile della prestazione, pari ad un importo di  309,87 ad ogni anno di servizio. 

E per quanto riguarda l’indennità di anzianità? 

Non sono previsti abbattimenti dovuti al rapporto che intercorre fra l’aliquota contributiva, interamente a carico del dipendente, e quella complessiva. Il motivo di fondo risiede nel fatto che a carico del dipendente è prevista solo la riduzione annua pari a € 309,87, senza contribuzione. 

Nuova detassazione del trattamento di fine servizio 

La riduzione della tassazione viene applicata sull’imponibile del TFS solamente nel momento in cui l’importo non oltrepassi la soglia dei € 50.000. 

Si registrano pertanto le suddette riduzioni: 

  • 1,5%per indennità versate al decorso di 12 mesi dalla conclusione del rapporto lavorativo 
  • 3%per indennità versate al decorso di 24 mesi dalla conclusione del rapporto lavorativo 
  • 4,5%per indennità versate al decorso di 36 mesi dalla conclusione del rapporto lavorativo 
  • 6%per indennità versate al decorso di 48 mesi dalla conclusione del rapporto lavorativo 
  • 7,5%per indennità versate al decorso di 60 mesi dalla conclusione del rapporto lavorativo 

Tempistiche di pagamento ed interessi 

In relazione alle tempistiche di pagamento relative al TFR e al TFS, urge precisare che un ruolo fondamentale lo giocano le reali motivazioni che hanno portato alla conclusione del rapporto lavorativo. Pertanto, ti è sufficiente tenere presente queste tre casistiche: 

  1. Inabilità o decesso: 105 giorni massimo
  2. Conclusione del contratto a tempo determinato o pensionamento: 1 anno e 3 mesi massimo
  3. Licenziamento e dimissioni: 2 anni e 3 mesi massimo

In relazione agli interessi, i dipendenti del pubblico impiego ne beneficiano a fronte di un eventuale ritardo del pagamento del TFR e del TFS.