La cessione del quinto per i dipendenti di piccole aziende: come richiederla
La Cessione del Quinto per i dipendenti di piccole aziende è uno dei finanziamenti più ricorrenti in Italia. Prima di presentarne le caratteristiche principali, le modalità con cui è possibile richiederla e il ruolo del datore di lavoro, vale la pena fare un’introduzione su cosa sia questo tipo di prestito e, più in generale, chi può usufruirne e quali vantaggi presenta.
Cos’è la Cessione del Quinto?
Tra i finanziamenti più diffusi in Italia vi è di sicuro la Cessione del Quinto. In cambio di 1/5 dello stipendio, al netto delle entrate, il richiedente può ottenere un prestito di durata massima generalmente pari a 10 anni e saldare il debito con comode rate mensili. La durata minima, invece, è pari a 24 mesi. Per quanto come forma di finanziamento la Cessione del Quinto sia semplice da ottenere, non è un prestito appannaggio di tutti.
Chi può usufruire della Cessione del Quinto?
Nello specifico, infatti, vi sono determinati requisiti per ottenerla: il primo è un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il secondo è l’impiego presso un’impresa pubblica, presso un’impresa statale con partecipazione pubblica, presso un’impresa privata (S.P.A. , S.r.l. , S.a.s. , cooperativa) o essere pensionati e disporre di entrate superiori alla minima.
Sul target di riferimento, però, urge una precisazione. Non tutti i dipendenti delle imprese private, nonostante l’assunzione a tempo indeterminato, possono ottenerla. Specie ultimamente, banche e agenzie finanziarie hanno iniziato a fare controlli più selettivi in riferimento alla solidità dell’impresa, cestinando proposte di dipendenti che lavorano presso micro-imprese con pochi dipendenti o presso aziende che non hanno una situazione finanziaria particolarmente rosea.
In sostanza, l’ente erogante il finanziamento non intende correre rischi. Per questo motivo, si accerta a monte tramite dettagliati controlli, che non vi sia alcun tipo di ostacolo in riferimento al rimborso del debito.
Qual è il principale vantaggio della Cessione del Quinto?
Nel caso della Cessione del Quinto per dipendenti di piccole aziende, contraddistinte da un basso numero di dipendenti, la trattenuta viene effettuata direttamente in busta paga. In sostanza, è direttamente il datore di lavoro ad occuparsi di procedere al versamento della rata alla Banca o alla compagine finanziaria con cui è in corso il finanziamento. Si parla non a caso spesso anche di prestito garantito. Il datore di lavoro, anche nel caso di una PMI, versa le rate all’amministrazione di competenza ed il rapporto risulta coperto da una polizza assicurativa.
Risultato? Il rischio di insolvenza viene drasticamente abbattuto. Non c’è infatti la minima possibilità di dimenticare di saldare una rata o di andare incontro a complicazioni di natura burocratica di ogni tipo, per il semplice motivo che la trattenuta della rata è automatica.
La prospettiva del Datore di Lavoro
Per il Datore di Lavoro, vi è l’obbligo a non opporsi alla Cessione del Quinto. Ai sensi del DPR n. 180/1950, questa tipologia di finanziamento è un diritto per ogni tipo di lavoratore assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato, sia questo assunto presso un’azienda pubblica, statale o privata.
Anche nel caso delle piccole imprese, va evidenziato come a fronte di licenziamento o di dimissioni da parte del dipendente, toccherà sempre al datore di lavoro procedere alla trattenuta di ogni somma maturata e versarla all’ente che ha erogato il finanziamento. In questo modo, il debito residuo verrà estinto o in maniera definitiva o parziale. Il discorso in oggetto è strettamente connesso alla liquidazione maturata, oltre che ad ogni tipo di importo incassabile una volta che sono state comunicate le intenzioni di dimissioni o di licenziamento: è il caso ad esempio delle ferie di cui non si è usufruito, della tredicesima o ancora dell’ultimo stipendio.
Cessione del Quinto per dipendenti di piccole aziende: non sempre è ottenibile
Come anticipato, per quanto la Cessione del Quinto risulti un diritto di ogni lavoratore, non è detto che sia sempre approvata. A rimetterci, come già evidenziato, sono i dipendenti delle piccole aziende. Se la loro posizione finanziaria non è stabile, infatti, banche e agenzie finanziarie sono piuttosto restie a concedere il loro placet a questo tipo di prestito.
Come richiedere la Cessione del Quinto per dipendenti di piccole aziende?
Le condizioni di richiesta da rispettare nel caso dei dipendenti di piccole aziende intenzionati a chiedere la Cessione del Quinto sono le suddette:
– avere la residenza in Italia;
– avere il contratto a tempo indeterminato;
– l’assunzione deve essere effettuata da almeno 24 mesi;
– assunzione presso una S.n.c., una cooperativa, una S.r.l. , una S.a.s. oppure una S.a.s. con un numero di dipendenti pari almeno a 5;
Come calcolare la rata della Cessione del Quinto per dipendenti di piccole imprese?
Le logiche di funzionamento sono le tradizionali: la somma della rata massima sostenibile corrisponde sempre e comunque al 20% dello stipendio al netto delle entrate. Una volta calcolato l’importo della rata massima, tenendo conto del TFR accantonato, sarà possibile determinare con esattezza la somma della Cessione del Quinto.
Quale documentazione occorre presentare per i dipendenti di piccole aziende che mirano ad ottenere la Cessione del Quinto?
Ecco la lista dei documenti da allegare per presentare richiesta di Cessione del Quinto, quando si è assunti presso una piccola impresa.
1. Ultime tre buste paga Al fine di elaborare al meglio la richiesta di preventivo personalizzato, banche e agenzie finanziarie sono solite richiedere al dipendente di una piccola impresa le ultime tre buste paga. In alcuni casi, è sufficiente anche l’ultima.
2. Documento di identità Si richiede sempre un documento identitario in corso di validità: carta d’identità, patente o passaporto sono quelli da consegnare.
3. Codice Fiscale o tessera sanitaria Il codice fiscale così come la tessera sanitaria sono altri due documenti che vengono richiesti. E’ sufficiente consegnarne uno solo.
4. CUD (Certificato Unico Dipendente) Si richiede inoltre anche il CUD (Certificato Unico Dipendente) dell’anno precedente.
Dipendenti di piccole imprese che in passato sono stati considerati protestati, pignorati e, di fatto, cattivi pagatori, possono ottenere la Cessione del Quinto?
La risposta al suddetto quesito è “dipende”. In linea di massima sì, se vi sono i requisiti precedentemente indicati. Tuttavia, non mancano i casi di istituti bancari o di agenzie finanziarie che per loro policy, decidono di non dare feedback positivo alla richiesta, se questa viene effettuata da protestati, pignorati e cattivi pagatori
Tirando le somme, la Cessione del Quinto per dipendenti di piccole aziende è un finanziamento molto utile, perché in cambio del 20% dello stipendio netto, il lavoratore può richiedere liquidità aggiuntiva e finanziare un progetto oppure coronare un sogno, ma anche fronteggiare spese impreviste. Essendoci l’obbligo per il datore di lavoro, viene rimossa la discrezionalità del debitore nel saldare la rata. Tocca infatti sempre al datore di lavoro procedere di mese in mese al versamento della rata all’istituto di credito di turno. Sotto questo aspetto, banche e agenzie finanziarie risultano sempre tutelate al meglio.
Inoltre, in qualità di dipendente assunto presso una piccola impresa, con l’importo concessoti, avrai la possibilità di consolidare ulteriori finanziamenti in corso, riducendo l’importo delle rate che ogni mese ti tocca rimborsare. Trattasi in questo caso del prestito consolidamento debiti, detto altresì Cessione del Doppio Quinto.