Tutto quello che devi sapere prima di richiedere un finanziamento
Un finanziamento, di qualunque genere sia (cessione del quinto, prestito personale o delegazione di pagamento) consente di ottenere denaro per ogni genere di necessità.
Vengono erogati da banche o finanziarie e la somma che si riceve a seguito di una richiesta prestito va restituita tramite rate mensili in un arco di tempo prestabilito. A differenza di mutuo o leasing, il prestito personale non è finalizzato. Quali sono le informazioni da conoscere prima di richiederlo?
1. Chi può richiedere un finanziamento personale
Il finanziamento personale può essere richiesto da dipendenti pubblici, statali e privati, pensionati e lavoratori autonomi che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 75 anni circa.
Quest’ultima è la data termine del finanziamento.
Ogni ente stabilisce le proprie regole in materia di concessione, ma a grandi linee non ci si discosta né per le categorie né per i limiti di età.
2. Quali documenti bisogna presentare
Per ottenere i finanziamenti personali è sufficiente presentare:
- Carta d’identità in corso di validità
- Codice fiscale o tessera sanitaria
- Ultime due buste paga ricevute
- Modello Unico o Certificazione Unica (730)
- Ultimo cedolino della pensione, se si è pensionati
3. In quali casi un finanziamento personale può venire rifiutato
Anche in questo caso ogni ente ha le proprie regole e criteri. In generale la richiesta di prestito personale può venire bocciata se sussistono dubbi sulla capacità del richiedente di restituire la somma ricevuta, nel caso di prestito personale, mentre nel caso della cessione del quinto o della delegazione di pagamento se l’azienda per cui lavora la persona risulta poco affidabile. Questa non è però l’unica motivazione. Sono a rischio di risposta negativa anche coloro i quali hanno già un elevato numeri di finanziamenti accesi, oppure gli iscritti al registro pubblico dei protestati o che presentano rate scadute. Non va dimenticato, infine, che anche un’eccessiva incidenza delle rate sul reddito percepito può costare un rifiuto.
4. Cosa sono TAN e TAEG
Quando si effettuano richieste di preventivo di finanziamento è inevitabile imbattersi in queste due sigle.
Cosa significano? Si tratta degli indici di costo del finanziamento, che insieme permettono di sviluppare il valore delle rate da rimborsare. Il TAN è il Tasso Annuale Nominale e rappresenta quello che viene applicato annualmente sul capitale finanziato, non esiste un valore fisso, viene calcolato in fase di preventivo in base ai dati della persona che sta effettuando la richiesta.
Il TAEG è invece il Tasso Annuo Effettivo Globale d’Interesse ed è l’indicatore, in percentuale, del costo globale del prestito. Quest’ultimo comprende le spese applicate ai fini di apertura e gestione del finanziamento, anch’esso per essere preciso e veritiero va calcolato tramite un preventivo.
5. Cosa succede in caso di mancato pagamento di una o più rate
Se una volta ricevuto il prestito non si riesce a pagare una o più rate, il finanziamento viene interrotto? In caso di mancato o ritardato pagamento, l’ente che ha erogato il finanziamento deve effettuare la segnalazione di “cattivo pagatore” nelle banche dati. Sempre l’ente erogatore può richiedere il rimborso delle spese sostenute per solleciti (postali o telefonici), interventi domiciliari o, in caso di situazione perdurante, legali.
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